Oggi vogliamo riscoprire insieme a voi sapori e tradizioni del nostro Paese, prodotti ricchi di storia e proprietà. Oggi infatti parliamo delle giuggiole, un frutto poco conosciuto e carico di proprietà benefiche e di storia. Scopriamolo insieme.
Cosa sono le giuggiole
La giuggiola è un frutto che nasce dalla pianta giuggiolo, un piccolo alberello di provenienza asiatica. Nel corso della storia si è diffuso nelle zone mediterranee e successivamente anche in Italia. Non esistono tuttavia coltivazioni intensive e le produzioni sono prevalentemente a conduzione familiare, concentrate soprattutto in in alcune zone della Campania, della Toscana e del Veneto.
Dal sapore dolce e leggermente acido ricordano un po’ la mela anche per la compattezza. La buccia è di colore rossastro e la polpa giallastra. Le giuggiole possono essere mangiate appena raccolte, purchè abbiano raggiunto un buon grado di maturazione. Diffuso è il consumo una volta essiccate.
Esistono diverse varietà e fra le principali possiamo citare:
- Sugar cane,
- Chico,
- Honey Jar,
- Sherwood,
- Lang,
- Shanxi Li (queste ultime due hanno una migliore resa se essiccate).
Caratteristiche e proprietà
Le giuggiole sono un frutto magnifico, dalle grandi qualità, che aiuta l’organismo a stare meglio. Possiede infatti proprietà digestive e antiossidanti, oltre che vitamine e minerali. Un ottimo rimedio naturale per chi soffre di d’ipertensione arteriosa e ha necessità di migliorare il flusso sanguino e l’ossigenazione.
Contribuisce al rafforzamento delle ossa ed è quindi ottimo per aiutare a prevenire l’osteoporosi. Rafforzando il nostro sistema immunitario, allevia le infiammazioni come quelle della gola ed è ottimo per dare sollievo in caso di bronchiti e raffreddore.
Infine permette di alleviare gli stati ansiosi perché concilia il sonno, anche se ovviamente, come in tutte le cose, è necessario non abusarne.
Giuggiole: come si mangiano
Le giuggiole sono ottime come spuntino o snack tra un pasto e l’altro. Come molti altri frutti, dalle giuggiole si può ottenere anche un ottima confettura, oppure si possono integrare nelle preparazioni di dolci o pani caserecci.
Con le giuggiole è possibile fare un infuso. Si lasciano bollire per qualche minuto una manciata di frutti a cui è stato tolto il nocciolo. Passati questi minuti si spegne e si lascia riposare circa 10 minuti prima di filtrarlo e gustarlo con un pò di miele.
Non ci sono particolari controindicazioni al loro consumo anche se è opportuno precisare che, chi ha un’elevata sensibilità alle fibre, dovrebbe consumarne quantità moderate perché potrebbero causare disturbi come ad esempio le coliche addominali.
Le giuggiole fanno ingrassare?
Le giuggiole non fanno ingrassare e sono perfette per chi sta intraprendendo un percorso dietetico. Sono ricche di Vitamina C, Vitamina B3, Calcio, Ferro, Potassio, Magnesio e Fosforo.
Le giuggiole hanno diverse proprietà benefiche per l’organismo. Svolgono efficacemente anche un’azione detox e offrono benefici a tutto l’apparato digerente.
Storia e tradizioni delle giuggiole
Secondo un’antica leggenda molto diffusa, il giuggiolo venne utilizzato ai tempi per creare la corona di spine di Gesù. Infatti in alcune zone della Romagna e non solo, il giuggiolo viene adagiato nei pressi delle case o all’ingresso, come portatore di fortuna o addirittura pianta sacra.
Giuggiole, tradizione in cucina
In particolare nelle famiglie contadine veniva preparato uno sciroppo liquoroso a base di giuggiole. Veniva servito agli ospiti per offrire, oltre che una piacevole bevanda, anche un prodotto capace di donare numerosi benefici. Prendeva il nome di “brodo di giuggiole” e una volta prodotto, si custodiva gelosamente perché la giuggiola è un frutto di stagione e diventava introvabile per molti periodi dell’anno.
Vi sveliamo come prepararlo. Bisogna far appassire per qualche giorno un chilo di giuggiole in un luogo secco. Inoltre occorrono:
- due grappoli d’uva,
- due bicchieri abbondanti di vino vigorosamente rosso,
- una buccia grattugiata di limone,
- un chilo di zucchero,
- un po’ d’acqua.
Depositate in una pentola le vostre giuggiole senza assolutamente togliere la buccia, aggiungete uva e zucchero ed avviate la cottura a fuoco molto lento per un’ora. In questo modo i sapori si amalgamano dolcemente. Alzate la fiamma ed aggiungete il vino e la buccia di limone grattugiata. Fate sfumare il vino e mescolate dolcemente fino ad ottenere la cremosità che più si desidera.
A questo punto possiamo dire che il nostro brodo di giuggiole è quasi pronto, non vi basta che aspettare il raffreddamento senza alcuna fretta, filtrare il tutto versandolo in bottiglie di vetro, conservare in un luogo fresco e buio.