Un buon caffè al mattino e si è pronti a cominciare con grinta una nuova giornata. La caffeina ti aiuta a stimolare il corpo e la mente per essere pronto ad affrontare gli impegni che ti aspettano. Un’abitudine per molti, ma non per tutti. Sono sempre di più infatti le persone che sviluppano intolleranze alimentari. Per alcuni si tratta di una sensibilità alla caffeina, per altri è una vera e propria intolleranza alimentare. Vediamo insieme di scoprire i sintomi e le cause e quali sono i possibili rimedi.
Sintomi dell'intolleranza al caffè
Prima di parlare dei sintomi delle intolleranze alimentari è opportuno fare una distinzione fra intolleranze alimentari e reazioni allergiche.
Le reazioni allergiche alla caffeina sono molto rare e i sintomi sono più gravi rispetto a quelli di un’intolleranza alimentare. Possono includere:
- eruzioni cutanee come orticaria;
- nausea, vomito, diarrea e crampi allo stomaco o all’addome;
- difficoltà a deglutire;
- mancanza di respiro o difficoltà a riprendere fiato;
- polso debole o improvviso calo della pressione sanguigna;
- vertigini o perdita di coscienza.
È importante che chiunque manifesti uno di questi sintomi consulti immediatamente un medico in modo da accertare le cause e scongiurare l’insorgere di situazioni più gravi.
Più comuni sono invece i sintomi che derivano da una sensibilità al caffè o dal suo eccessivo uso. Infatti il consumo di caffeina raccomandato per un adulto è pari a 400 milligrammi (mg) giornalieri che corrispondono a circa 4 tazzine di caffè preparato in casa. Se si superano queste dosi è possibile che si manifestino i sintomi della caffeina. Tuttavia se il tuo corpo non è abituato a bevande che contengono caffeina i sintomi possono manifestarsi anche dopo aver ingerito solo una tazza di caffè o tè.
Fra i sintomi dell’intolleranza alimentare al caffè troviamo:
- nervosismo e irritabilità;
- mal di testa;
- ansia;
- insonnia;
- mal di stomaco e crampi addominali;
- battito cardiaco o pressione sanguigna elevati.
Tali sintomi di solito scompaiono se si smette di bere caffè.
Un’altra delle problematiche più comuni sono i disturbi gastrointestinali. Ad esempio il caffè può peggiorare il bruciore di stomaco e i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo. La caffeina ha la capacità di rilassare lo sfintere all’estremità inferiore del tubo del cibo, causando la fuoriuscita di acido dello stomaco e irritazione.
Intolleranze alimentari al caffè, le cause più comuni
La caffeina una volta ingerita tramite l’intestino, viene assorbita nel flusso sanguigno arrivando in tutto il corpo. Nel cervello è in grado di bloccare gli effetti dei messaggeri chimici che ci rendono assonnati. Un altro effetto è quello di aumentare i livelli di adrenalina nel sangue, per questo motivo rende il cervello e il corpo più vigili.
Quando si ha un’intolleranza o un’allergia alla caffeina, la scarica di adrenalina causata da questo elemento può causare alcuni dei sintomi che abbiamo visto in precedenza come il battito accellerato.
Nel caso di una reazione allergica invece la causa è da ricercarsi nella risposta del nostro sistema immunitario. Infatti il nostro sistema immunitario riconosce i composti nelle cellule del caffè come invasori al pari di batteri e virus. Rilascia perciò composti protettivi, come l’istamina con l’intento di isolare e distruggere le molecole che considera dannose. Queste molecole vengono chiamate allergeni. Il risultato di questo processo può causare orticaria, prurito e gonfiore.
Intolleranza al caffè: rimedi e come sostituirlo
Se sei una persona che soffre di allergia o di intolleranza alimentare alla caffeina, il modo migliore è prevenire. Evitare il consumo di qualsiasi alimento che possa contenere caffeina.
Ecco un elenco di elementi che è consigliabile evitare:
- tè nero e verde;
- bevande energetiche;
- alcune bibite gassate;
- cacao;
- cioccolato;
- alcune barrette energetiche o sostitutive del pasto.
Anche alcuni farmaci per il trattamento del dolore possono contenere caffeina.
Un consiglio prezioso è quello di verificare nelle etichette se caffè o tè decaffeinati possono contenere ancora una piccola percentuale di caffeina. Se sei una persona molto sensibile alla caffeina, anche una piccola dose può essere sufficiente per provocare in te una qualche reazione.
Se invece il tuo problema è l’eccessivo consumo di caffè, alcuni tè potrebbero essere una buona alternativa. Le foglie di tè hanno meno caffeina rispetto ai chicchi di caffè e rappresentano una buona fonte di energia.
Se sei ancora incerto sul fatto che possa soffrire o meno di intolleranze alimentari o di una qualche forma di sensibilità ad alcuni alimenti, può esserti utile tenere un diario alimentare nel quale registrare ciò che mangi e bevi e come eventualmente ti senti durante l’arco della giornata. Con il tempo potrai identificare eventuali reazioni che normalmente passerebbero inosservate e capire quali alimenti evitare.
Se invece manifesti nuovi sintomi o avverti dei peggioramenti al tuo fisico dopo aver bevuto caffè, consulta un medico o un allergologo. Potrai così scoprire la presenza di eventuali intolleranze o allergie e adottare una dieta che preveda l’eliminazione di tutto ciò che non ti consente di vivere al meglio la tua giornata.